A Firenze la Juve non va oltre il pari grazie al gol, ad inizio ripresa, di Morata che ribalta una prestazione opaca e anonima nei primi 45 minuti.

Una Juve a due facce, ancora fin troppo discontinua, non va oltre il pari contro una Fiorentina ben organizzata e affamata di punti salvezza.
Pronti via, Pirlo sorprende tutti cambiando, per l’ennesima volta in stagione, modulo e uomini,  mettendosi a specchio di una Fiorentina ordinata e ben messa in campo. La squadra di Iachini, soprattutto nella prima frazione di gioco, ha sempre dato l’impressione di essere in controllo della gara aspettando e non forzando il pressing sullo sterile possesso palla bianconero. I Viola sono scaltri e abili nello sfruttare gli spazi in campo aperto concessi dai bianconeri grazie soprattutto ad un ispiratissimo Ribery, forse nella sua migliore versione stagionale, e da un immenso Vlahovic, sempre più uomo simbolo di questa squadra, capace di fare a sportellate e tenere testa ai centrali bianconeri.
Decisamente bocciati i primi 45 minuti stagionali del trio De Ligt-Bonucci-Chiellini che pagano un atteggiamento fin troppo guardingo del collettivo e soprattutto dei due esterni, Alex Sandro e Cuadrado, mai coinvolti nella metà campo avversaria. Male anche il centrocampo bianconero incapace di leggere i movimenti tra le linee di Ribery e di garantire il giusto appoggio in fase offensiva.
Messa alle spalle l’anonima e opaca prestazione del primo tempo, ad inizio ripresa Pirlo stravolge la squadra con gli ingressi di Kulusevski e Morata ridisegnando i suoi con un più adatto e funzionale 4-3-3. Proprio all’attaccante spagnolo bastano poco più di 60 secondi per trasformare la Vecchia Signora da Mr(s) Hyde a Dr. Jekyll.
La Juve alza il proprio baricentro e i ritmi di circolazione del pallone, grazie anche alla profondità garantita dagli smarcamenti senza palla dei subentrati. Sale di livello anche la prestazione di Cuadrado e dei due centrali di centrocampo Bentancur e Rabiot. Male invece la gara di Ramsey, ancora lontano parente dal giocatore decisivo ammirato in Inghilterra con la maglia dell’Arsenal.

Nonostante la squadra di Pirlo abbia, da subito, raddrizzato la partita, la Fiorentina non si scompone e porta a casa un punto prezioso per la lotta salvezza. La Juve, come in tutto l’arco della stagione, non riesce a dare continuità nei risultati e rosicchia un punto salendo a quota 66 con il rischio, in caso di vittoria del Napoli, di scivolare al quinto posto.
Per i bianconeri sono solo 8 i punti, su 24 disponibili, conquistati tra andata e ritorno affrontando Fiorentina, Verona, Benevento e Crotone. Ma il fattore che preoccupa maggiormente, anche guardando al futuro, è come questa squadra sia giunta a fine stagione senza carattere e un’identità di gioco ben definita.

LA PARTITA

Buon avvio di gara della squadra di Pirlo: bianconeri abili nel possesso nella metà campo avversaria, con i padroni di casa chiamati a fare densità per poi cercare di ripartire e fare male in contropiede alla difesa juventina.
La prima potenziale occasione della gara è, infatti, della Fiorentina: Ribery intercetta un pallone e parte palla a piede fino alla trequarti avversaria servendo un ottimo filtrante per il taglio di Vlahovic. Ma l’attaccante serbo viene prontamente anticipato da una tempestiva uscita di Szczesny. Buon momento dei padroni di casa: dalla distanza ci prova Milenkovic che trova ancora la risposta del portiere bianconero che devia in angolo.
Al 20′ Fiorentina vicinissima al vantaggio: dai 30 metri Pulgar fa partire una conclusione deviata dalla schiena di Bonucci. Il pallone assume una strana traiettoria che sbatte sul palo e termina tra le braccia di Szczesny.
Al 27′ l’episodio che sblocca la gara: su una palla alta in area di rigore, Rabiot, sbilanciato da Vlahovic e Amrabat, interviene in maniera scomposta colpendo il pallone con l’avanbraccio. Dopo il consulto al VAR, per Massa è calcio di rigore. Dal dischetto Vlahovic è glaciale e con un tocco sotto insacca il pallone in rete.
Sul finale di tempo c’è finalmente spazio per un’occasione Juve: Dybala si fa largo tra le maglie viola e trova uno splendido filtrante per Bentancur che manda in porta Ramsey. Ma il gallese, a tu per tu con Dragowski, spedisce il pallone a lato.

Al rientro dagli spogliatoi Iachini cambia Venuti per Martinez Quarta. Mentre Pirlo ridisegna i suoi inserendo dalla panchina Kulusevski e Morata al posto di Bonucci e Dybala. Proprio lo spagnolo, impiega meno di 60 secondi per incidere sul match: il 9 bianconero rientra sul sinistro e calcia a giro trovando una splendida traiettoria che sorprende un non perfetto Dragowski e si insacca in rete. La Fiorentina prova a rispondere con un tiro dalla distanza di Pulgar che trova un attento Szczesny che si rifugia in calcio d’angolo.
Che sia una Juve diversa lo si capisce dall’intensità e dalle numerose occasioni da rete create prima con Chiellini, di testa, e poi con una conclusione sporcata di Ronaldo che non sorprendono Dragowski. All’82’ Kulusevski mette in mezzo un cross teso per Cr7 che non riesce a colpire di testa e il pallone sfila sul fondo.
Nel finale il forcing bianconero è fin troppo sterile per impensierire la retroguardia viola che porta a casa un prezioso punto per la lotta salvezza.

IL TABELLINO: FIORENTINA-JUVENTUS 1-1

Marcatori: 29′ rig. Vlahovic (F), 46′ Morata (J).

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Venuti(46′ Martinez Quarta), Amrabat, Pulgar, Castrovilli(82′ Eysseric), Igor(72′ Biraghi); Ribery(72′ Kouame), Vlahovic.
A disposizione: Rosati, Terracciano, Barreca, Biraghi, Callejon, Eysseric, Kouame, Malcuit, Martinez Quarta, Montiel, Olivera.
Allenatore: Iachini.

Ammoniti: 39′ Igor (F), 52′ De Ligt (J), 60′ Caceres (F), 88′ Biraghi (F).

Arbitro: Massa.

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ultimo aggiornamento: 25-04-2021


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